Nel maremagnum dispersivo e spesso confusionario dei social network, ogni tanto (piuttosto raramente in realtà), capita di imbattersi in progetti ed idee particolarmente interessanti: non basta essere innovativi e moderni per risultare automaticamente originali soprattutto in una realtà virtuale come quella del web e di Facebook dove a dispetto di una attualità che ci proietta freneticamente avanti, c’è spesso la voglia ed il desiderio di fermarsi. Fermarsi per riflettere, apprezzare, conoscere e magari riscoprire tante piccole grandi storie e vissuti che spesso sia “dentro che fuori dal borgo” (passate la citazione musical-letteraria di Ligabue) rischiano di finire del dimenticatoio. Una di queste oasi, fatta di racconti, confidenze, aneddoti e conoscenza è sicuramente Human Post la singolare ma assolutamente interessante pagina Facebook che Vincenzo Talia, suo fondatore ed ideatore ha deciso di creare da qualche mese: un contenitore di informazioni in continuo aggiornamento e che sa trascinare il lettore “dietro le quinte” di quello spettacolo, spesso strano che è la vita.
Rompiamo il ghiaccio ed inevitabilmente non possiamo non chiedere a Vincenzo come è nata l’idea di dare vita al progetto Human Post: «Avevo questa idea da circa un anno, ed essa è figlia della voglia che avevo nel voler portare una dimensione umana sui social: desideravo creare qualcosa di bello e genuino da far leggere e conoscere alle persone che navigano in rete. Un giorno di dicembre, ho organizzato una piccola riunione con i miei amici, per parlare loro della mia idea, e da lì, iniziammo a pensare come organizzare il progetto, creammo le pagine social, e cominciammo a metterci in moto per realizzare la prima storia. Inoltre – puntualizza Talia – per noi tutti che lavoriamo a questo progetto, questo è anche un modo per stare in compagnia divertendoci e facendo qualcosa di costruttivo, arricchendoci anche da un punto di vista umano».
L’uomo con la sua storia sono il cardine su cui si muove Human Post ed il suo fondatore ci spiega nel dettaglio come nasce questo nome: «Il brand “Human Post” nasce proprio per il fatto che, ogni storia che raccontiamo, mette letteralmente al centro la persona, essendo lei stessa ad esporla. Ogni storia – confida Vincenzo – parla del vissuto delle persone da noi intervistate, legato molte volte ad una attività commerciale svolta da tempo e che si continua a portare avanti, nonostante i cambiamenti odierni, della società, dell’economia e di un mercato e produzione differenti: ma abbiamo raccontato storie anche al di fuori di questa tematica. Insomma, “Human Post”, rappresenta le persone, con le loro emozioni e passioni, che ci trasmettono nel parlare di se stesse, e di quello che fanno nella vita, e noi, queste emozioni, le “lavoriamo” attraverso i racconti e le foto, in modo da farle arrivare al cuore di chi le legge».
Human Post è un progetto giovane, figlio della passione e del lavoro di chi lo ha creato ed adesso vuole portarlo avanti per vederlo crescere forte e rigoglioso grazie alla forza di volontà ma soprattutto a quella delle idee, «Sicuramente un fattore molto importante nel lanciare e sviluppare questo progetto è rappresentato dalla mia curiosità, di conoscere, scoprire…oltre che dalla voglia di divertirmi nel fotografare, visto che il mio ruolo è quello di fotografo, imparando sempre di più a farlo attraverso l’esperienza fatta con le storie che trattiamo. Gli obiettivi principali invece, sono quelli di fare bene e rappresentare le persone che decidiamo di intervistare in modo da valorizzarle, rispettarle e supportarle, e divulgare esempi virtuosi e positivi».
La creatura di Vincenzo Talia è giovane, ma come i ragazzi è anche talentuosa ed ambiziosa: sono infatti tantissime le tematiche, gli ambiti e le materie su cui si muove: «Non abbiamo una tematica specifica infatti, diciamo che ci viene quasi tutto naturale, ci capita spesso di passeggiare nelle città, o paesi, leggere delle insegne, che rimandano ad una fondazione dell’attività ai primi anni del 1900 o anche prima, oppure veniamo a conoscenza di storie anche in modo casuale, o chissà, perché sono lì ad “attenderci”. Noi – ci confida Talia – affrontiamo tematiche legate a qualcosa che ad oggi, ancora esiste e resiste, legate al passato alle nostre radici e tradizioni: ecco, cerchiamo questo scoprire o far riscoprire qualcosa che c’è stato e che c’è ancora, perché tutto ciò non vada dimenticato».
Sono contenuti interessanti ed affascinanti quelli creati dal nostro intervistato, ma che forse risultano essere “di nicchia” o troppo impegnativi per un social network come Facebook, dove frivolo e frenetico sono spesso parole dominanti. Vincenzo però anche su questo sembra avere le idee piuttosto chiare, «Come già detto, le “storie di vita” che raccontiamo, sono legate a tutto ciò che è la nostra esistenza passata ed attuale, che ci porta ad essere seguiti da un pubblico che si ritrova molto in quello che proponiamo. I nostri followers appartengono a quella generazione che sa cosa è la fatica, il sacrificio, la bontà d’animo, e che ha vissuto storie simili in quanto appartenenti a quei tempi: molti rivedono nei protagonisti delle nostre storie, un fratello, un nonno, un genitore questo, forse li spinge a seguirci in quello che facciamo. Noi – afferma Vincenzo – vorremmo avvicinare anche la nuova generazione a queste realtà che raccontiamo, perché, anche i giovani sono legati al passato, alle radici del luogo dove abitano, ma non solo, ed è giusto che vengano a conoscenza di quanta bellezza c’è e resite ancora nel nostro territorio».
Un’idea quella di Human Post che guarda al passato, al presente ma soprattutto al futuro e chiudendo questa piacevole conversazione, ci congediamo da Vincenzo chiedendogli cosa “vorrà da fare da grande” la sua creatura: «Per adesso ci concentriamo a fare bene quel che già facciamo, che non è cosa scontata o da poco e nel frattempo, piccola anticipazione, c’è qualche idea in cantiere per un Human Post video sulla piattaforma YouTube, ma probabilmente ci vorrà un po’di tempo prima che la cosa decolli: di idee e iniziative ne ho parecchie e per fortuna l’estro e l’immaginazione non mi sono mai mancate. Una cosa a cui teniamo particolarmente per esempio è cercare di parlare ai giovani, sensibilizzandoli a tematiche sociali anche attraverso storie di vita costruttive e di valore».