«Ho fatto un tagliando nei mesi scorsi, pian piano sto recuperando». Con il solito ghigno, Giovanni Galeone è in netta ripresa e oggi, nonostante il gran caldo, è arrivato all’Happy Days di San Salvo Marina, insieme ai direttori sportivi Andrea Iaconi e Stefano Cordone per abbracciare il direttore sansalvese Meuccio Di Santo.
Si accomoda e, prima di dedicarsi alle chiacchiere tra un pasto e l’altro, ci racconta dei suoi trascorsi a San Salvo (quarant’anni fa) quando era allenatore del Pescara.
Ringrazia i sansalvesi per l’affetto che, a distanza di tempo, nutrono ancora nei suoi confronti, una stima ricambiata dalle tante visite, in Abruzzo, dove torna appena può. Pescara e San Salvo, divise da una settantina di chilometri e accomunate dagli stessi colori sociali (calcisticamente parlando), proprio dalle ultime notizie riguardanti il “Delfino” l’allenatore si apre a future previsioni.
Il “Profeta” Galeone a Pescara è una divinità, ancora oggi, a trent’anni di distanza dalla seconda promozione in A (dopo quella del 1987) viene venerato. Ci parla delle recenti chiacchierate con il presidente Sebastiani, dell’ipotesi Zeman ed infine, impossibile, non toccare il discorso legato a Max Allegri, suo figlioccio calcistico.
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