Quanto detto a fine dicembre confermato dopo l’amara retrocessione. Non ci sono stati passi indietro, a due giorni dal ritorno in Promozione Alessandro Santoro, attraverso una lettera fiume d’addio, ha deciso di ufficializzare l’addio all’Apd Casalbordino:
«Tutto ha un inizio, Tutto ha una fine. Non avrei mai voluto scrivere queste righe, ma quest’ennesima impegnativa e tanto emozionante stagione, culminata con la mai agognata “retrocessione” segna di fatto la fine della mia epoca, la fine della mia storia calcistica. Una storia iniziata nell’ormai lontano 2012, quando, con un gruppo di amici, ho deciso di assumere la guida dell’Apd Casalbordino e di dare il mio contributo a questa comunità che mi ha visto crescere e diventare uomo. Quel giorno è iniziato un lungo ed entusiasmante percorso, fatto di gioia, sofferenza, sacrifici.
In questo cammino, i momenti di difficoltà non sono certo mancati, i momenti in cui senti forte il desiderio di mollare, di farti da parte, di lasciar perdere; c’è sempre stata però una spinta incredibile, una molla inesauribile, che mi faceva vincere ogni titubanza: l’amore per la mia Casalbordino, l’affetto della gente, di un popolo umile, ma orgoglioso, che non voleva piegare la testa davanti alle ingiustizie e alle avversità. Il calcio come strumento di rivalsa, di rivincita e di riscatto. Ho sempre interpretato la sfida sportiva del Casalbordino sotto quest’ottica, seguendo l’esempio del nostro simbolo, il Leone, che, con fierezza e determinazione, non ha mai piegato la testa davanti a nessuno. Esattamente come abbiamo fatto noi in tutti questi anni, portando il Casalbordino sul tetto d’Abruzzo a giocarsela contro le città capoluogo, in quegli stadi che hanno fatto la storia del nostro sport.
Abbiamo sempre cercato di abbinare alla pratica sportiva, una intensa attività sociale, ritenendo che il calcio può essere strumento efficace per una crescita culturale e sociale del paese. Partire da zero con un Settore Giovanile di 150 ragazzi avente come scopo quello di trasmettere i valori della lealtà e della correttezza sportiva, del rispetto per l’avversario, della partita come sana e vera competizione agonistica, del rettangolo di gioco come scuola di vita.
Dalla prima squadra, fino ai piccoli amici, un impegno duro, serio, faticoso, ma esaltante che da solo non avrei potuto reggere e portare avanti e quindi il primo mio ringraziamento va ai miei compagni di viaggio, i soci e collaboratori di questo sodalizio che mi sono stati vicino fin dall’inizio, un ringraziamento a chi si è aggiunto strada facendo ed anche a chi ci ha lasciato. Un grazie particolarmente sentito va a tutte le persone (tifosi, sponsor, imprenditori, genitori, etc..) che hanno sposato la causa con la loro presenza allo stadio, con il loro sostegno, con il loro incoraggiamento. Un grosso grazie di cuore a tutti i calciatori, che in questo decennio, hanno indossato la nostra maglia e difeso i nostri colori in ogni categoria e in ogni settore giovanile e di prima squadra, a tutti i mister con i quali ho avuto il privilegio di collaborare e a tutti i direttori e le figure di staff che ho avuto al mio fianco. Vi ringrazio tutti e Vi dico che è stato UN ONORE poter godere della vostra fiducia e della vostra presenza in questo progetto.
Un ringraziamento anche a chi ha cavalcato il mio impegno sportivo con il Casalbordino calcio per esclusivi fini propagandistici contro la mia persona, anche a chi, anziché contribuire, ha solo chiesto e messo i bastoni tra le ruote, sostenendo ed esaltando solo le attività degli amici e degli amici degli amici. Un ringraziamento a chi ha sempre visto l’APD Casalbordino come un qualcosa di scomodo, come un peso, un problema e non come un valore aggiunto, un fiore all’occhiello. Abbiamo dato lustro al nostro Comune, portando il nome di Casalbordino al di fuori dei suoi confini.
In questi 10 anni insieme abbiamo toccato vette inimmaginabili, raggiunto traguardi epici, il ritorno in Promozione, la juniores d’Elite, l’Eccellenza, sfidando alla pari squadroni dal passato glorioso e dalle forti ambizioni come Lanciano, Celano, Sulmona, Chieti, L’Aquila, Giulianova, Avezzano…. Scrivere la storia può capitare a chiunque, ma farne parte è privilegio di pochi, e noi ci sentiamo dei privilegiati.
Ora però è arrivato il momento di lasciare. La mia avventura con il calcio a Casalbordino finisce qui. È giusto così, sono una persona che divide ed oggi la nostra Casalbordino abbisogna di unità di intenti e sostegno tra le parti, soprattutto, oggi più che mai, di quella politico amministrativa.
Ho portato a compimento il mio mandato, sento il bisogno di staccare la spina e di dedicarmi agli affetti familiari inevitabilmente trascurati in tutti questi anni.
Si dice che un uomo invecchia quando i suoi rimpianti superano i suoi sogni. Io non ho rimpianti, ma ho ancora tanti bei sogni da inseguire e da realizzare.
È vero ho dato tanto, ma ho anche ricevuto da voi molto di più sotto forma di affetto, stima, amore, riconoscenza, gratitudine; per questo motivo vi abbraccio tutti perché insieme abbiamo vissuto intensamente questa splendida avventura che rimarrà indelebile nella nostra mente e nei nostri cuori.
Forza Casalbordino, non Vi dimenticherò mai. Alessandro Santoro».