Erano oltre 200 i rappresentanti delle marinerie di Marche, Abruzzo e Molise che, questa mattina, hanno dato vita ad una protesta nel porto di Ancona per tenere alta l’attenzione sulla problematica del caro-gasolio. Dall’inizio della settimana i motopescherecci sono rimasti attraccati alle banchine perchè, visto il costo del carburante che resta abbondantemente oltre 1 euro al litro, diventa insostenibile portare avanti l’attività. Così come lo scorso marzo, quando era esplosa la prima protesta delle marinerie, anche in giorni c’è la forte sollecitazione alle istituzioni affinché si interessino ad una problematica che sta mettendo in ginocchio l’intero comparto pesca.
«Siamo al collasso», «Caro gasolio, la pesca in ginocchio», «State distruggendo la pesca» sono i messaggi scritti dai pescatori sugli striscioni durante la manifestazione in cui ci sono stati rallentamenti alla circolazione nell’area portuale. Presente anche una delegazione delle marinerie di Vasto e Termoli, per fare fronte comune in questa battaglia.
Gianni De Rosa, armatore e titolare della pescheria Shark di Vasto e Angelo Natarelli, fondatore dell’associazione Pescatori a tavola, hanno dato voce al pensiero di tanti loro colleghi.
In collaborazione con Etv Marche