Licia Lanera porta il suo “Cuore di Cane” sul palco del Teatro Studio

Giovedì 26 maggio alle ore 21.00 arriva al Teatro Studio di Lanciano/Treglio, diretto da Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini, Licia Lanera con lo spettacolo “Cuore di Cane”. Sulla replica che la vedrà impegnata in Abruzzo Licia Lanera dichiara: «Ho sempre utilizzato il teatro come una sonda che entra nell’umano per svelarne le paure più grandi e gli istinti più feroci, in questo la letteratura russa è mia alleata. Ad un certo punto mi si è ghiacciato il cuore e ho iniziato a ricercare qualcosa che lo sciogliesse: è stato necessario analizzare il corpo umano, sviscerare ogni sua parte interna e esterna. E poi cadere negli abissi del battito cardiaco, affondare nelle viscere degli umani. Piedi per terra, lacrime in faccia, gengive scoperte, unghie e denti, mani desiderose di afferrare, uteri vuoti e uteri pieni, cuori, intestini e polmoni, pelle e peli. Tutto questo umano, così tremendamente umano, è nudo.

Ho iniziato – continua la Lanera – a lavorare sul tema della Russia e della rivoluzione in occasione della partecipazione a “Tutto esaurito!” di Rai Radio 3 dove ho scelto Bulgakov, autore del mio cuore. “Cuore di Cane” è un libricino che mi ha lasciato l’amaro in bocca, che mi ha lasciato la visione di una società malata e sconfitta, in fondo profondamente attuale, raccontare i vizi, i difetti e le sclerosi della società attraverso l’iperbole e il fantastico, è la cosa che amo di più. Del resto il mio teatro ha sempre avuto questa cifra stilistica, Mangiami l’anima e poi sputala e Furie de sanghe, ma soprattutto Lo splendore dei supplizi in cui ho rappresentato la disperazione e le brutture umane attraverso l’esasperazione irreale».

Licia Lanera in scena

In “Cuore di Cane” è presente l’ossessione per la bellezza e la giovinezza, tema a me molto caro che ho ampiamente affrontato in The Black’s Tales Tour: l’interesse sta nell’analizzare le conseguenze di questo fenomeno che riproduce una società narcisista e sola, sempre giovane, così giovane da legare la nostra coscienza a una chat di Facebook o a un paio di scarpe; allontanandoci sempre più dalla possibilità di assumere responsabilità reali. Ma soprattutto, lavorare su questo testo significa per la Lanera ritornare a quella questione politica associata al grottesco che ha caratterizzato una lunga parte del suo percorso artistico.

Essendo nato in radio, il lavoro su “Cuore di Cane” è caratterizzato da una struttura musicale decisa, affidata al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi con cui ha realizzato il precedente The Black’s Tales Tour. E’ incentrato su una molteplicità di suoni e di voci per far catapultare lo spettatore nell’atmosfera moscovita e per restituire una forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci.

In un’atmosfera di bufera di neve (con tanto di macchina spara neve a seguito), e poi in un salottino buono di inizio ‘900, la protagonista e Qzerty saranno ben vestiti e imprigionati dalle luci  chiaroscure di Vincent Longuemare, il quale ricreerà un’ambientazione che renderà ancora più corpose le parole. Infine l’adattamento. La forma è quella della narrazione, riscrivendo dialoghi, inventando monologhi, per rendere dinamico il racconto, ma soprattutto per operare una scelta definita sul tema che mi sta più a cuore tra i tanti presenti in questo testo: quello della contraddizione all’interno del credo politico e soprattutto la fine della coscienza e dell’ideologia politica. La lingua è poliedrica e spesso ho scelto dei dialetti per alcuni personaggi, ancora una volta per renderli quanto più miseramente vivi e vicini a noi.

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