Corso Trento e Trieste, il tecnico chiede altri 45 giorni per la relazione su fragilità e responsabilità

Il consulente tecnico incaricato dal tribunale per la verifica dei lavori fatti per la realizzazione della pavimentazione fragile e presentosa di corso Trento e Trieste ha chiesto ulteriori 45 giorni per completare la sua relazione tecnica.

Dopo le operazioni periziali, saggi e prelevamento di campioni, il tecnico vuole vederci ancora più chiaro ed agire con tutta la tranquillità del caso per giungere ad una conclusione definitiva. Non c’è ancora nulla di scritto ma «gli errori sembrerebbero apparire evidenti», aveva detto la settimana scorsa l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Bomba. Ma ora, se la fine sembrava vicina, si dovrà attendere probabilmente fino alla fine di giugno per la relazione completa. Quello che si cercherà di fare, in sintesi, è trovare un accordo con l’impresa per la risoluzione della controversia ma il Comune resta cauto.

Perché è stato usato quel materiale nonostante il progettista lo avesse fortemente sconsigliato, mettendo il suo parere nero su bianco? E ad oggi ha avuto ragione perché il grès, esteticamente bello e di grande impatto, così come il disegno che ha abbellito il Corso, si è rivelato tristemente fragile non solo nei tratti carrabili delle intersezioni con via De Crecchio e via Dalmazia, ma ha iniziato a cedere anche nel ungo tratto pedonale.

«Sarà necessario intervenire per mettere innanzitutto in sicurezza le intersezioni carrabili di via De Crecchio e via Dalmazia – ci aveva detto Bomba – per poi passare alla valutazione delle azioni da fare sulle aree pedonali, pure ammalorate. Ma solo con la relazione tecnica in mano sapremo quali sono le soluzioni migliori per coniugare sicurezza ed estetica».

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