«Aiutare i bimbi e le loro famiglie è ciò che ci spinge a lavorare al meglio»

Non bastano le mascherine per contenere i sorrisi di chi è felice di poter aiutare i bambini e loro famiglie a stare meglio, fisicamente, ma anche con un semplice consiglio o un gesto di empatia. I sorrisi sono di Daniela Di Ciano, Cinzia Gargarella e Luisella Talone, le infermiere del reparto di Pediatria dell’ospedale “Renzetti” di Lanciano e la loro coordinatrice facente funzioni, Elena D’Eramo.

Daniela Di Ciano, Luisella Talone, Elena D’Eramo, Cinzia Gargarella

«La motivazione che ci spinge ogni giorno a fare bene e a non lasciare a casa il nostro lato più umano è la possibilità di aiutare i bimbi con le loro famiglie. – dice Elena D’Eramo a Chiaro Quotidiano – Il lavoro in Pediatria non è paragonabile a quello di nessun altro reparto, perché i bimbi sanno regalare tanta gioia, ma sono imprevedibili e, a volte, meno malleabili degli adulti».

Non farsi coinvolgere emotivamente quando si tratta di bambini è praticamente impossibile.

Abbiamo deciso di parlare con loro, oggi 12 maggio, nella giornata dedicata proprio agli infermieri e al loro insostituibile contributo alla comunità. Un contributo spesso silenzioso, osannato durante la fase più acuta della pandemia e oggi quasi dimenticato. «Qui siamo sempre rimasti un’oasi piuttosto felice rispetto al Covid. – raccontano – Ma non per questo il lavoro è stato, ed è, meno duro». Lavorare con i bambini che non stanno bene vuol dire entrare in empatia con loro e con le loro mamme somministrando tutte le terapie necessarie e con i bambini, si sa, nulla è prevedibile. «La gioia più grande è quando la paura iniziale si scioglie poi in un sorriso che vuole dire fiducia e apertura nei nostri confronti», ci dice Luisella Talone. «Il lavoro qui è senza dubbio più difficile – le fa eco Cinzia Gargarella – ma la soddisfazione è doppia, anche solo per un disegno che ci viene regalato per dirci grazie quando si torna a casa». Le storie però purtroppo non sono tutte a lieto fine ed è questa la parte che fa più male. «Non farsi coinvolgere emotivamente, quando si tratta di bambini, è praticamente impossibile ed è doloroso quando ci sono malattie e situazione gravi. – racconta ancora la responsabile, Elena – A volte abbiamo bisogno di chiuderci in bagno, fare un grosso respiro, calmarci e poi tornare col sorriso a fare il nostro lavoro. Non bastano decenni di esperienza per non lasciarsi trasportare dalle emozioni». 

Emozioni che però sono soprattutto belle e lasciano spazio a ricordi piacevoli. Come tutti quei bambini guariti, tornati a salutare o ringraziare dopo diagnosi drammatiche. Emozioni che tornano vivide ogni volta che gli occhi vanno sull’enorme e colorato murales di Peter Pan donato dai genitori di un bambino ricoverato proprio lì. O anche semplicemente la tenerezza di quei bimbi che, anche se sanno di dover restare in camera, soprattutto negli ultimi due anni, ogni tanto sbucano da dietro le porte dell’Infermeria solo per un saluto o un sorriso. 

Il murales dedicato a Peter Pano donato da una famiglia.

«È cambiato tanto qui dentro con le norme anti Covid, ma noi abbiamo cercato in ogni modo di non far sentire mamme e bambini da soli. – raccontano – Luisella è stata la promotrice della realizzazione di tutte le decorazioni a parete che hanno reso il nostro reparto un po’ più a misura di bambino. Ci siamo autotassate per regalare un po’ di colore ai nostri ospiti e abbiamo intenzione di continuare a farlo. Appena sarà possibile riprenderemo anche tutte le attività sospese durante la pandemia, come ad esempio i concerti che organizzavamo anche al teatro Fenaroli». E non si è fermata neanche la macchina della solidarietà che ha sempre visto enti e associazioni con regali e donazioni. Uova di Pasqua, libri, feste di carnevale e chi più ne ha più ne metta fanno spesso sembrare quei corridoi «una scuola materna più che un reparto d’ospedale».

Il “Renzetti” non può perdere il punto nascita e il reparto di Pediatria. Sarebbe una sconfitta per tutto il territorio.

Ma si tratta pur sempre di un reparto di degenza per cui tra un sorriso ed uno sguardo di complicità con le mamme, non ci si può dimenticare di sciroppi, cure e terapie da somministrare con la dolcezza più assoluta. Discorso diverso può essere fatto per le cugine del piano inferiore, le infermiere che operano nel Nido, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. «Ogni nascita è sempre un’emozione e lavorare al nido è una vera gioia. – ci racconta Daniela Di Ciano che da anni fa su e giù tra i due reparti – Non riesco a spiegare il clima che si respira, ma sembra quasi che, tra confettini e primi cambi, ci sia qualcosa di magico».

Una magia che però rischia di scomparire visto il calo delle nascite che vede Lanciano protagonista negli ultimi anni. «Sono ottimista e voglio sperare che dopo anni un po’ così, e grazie anche alle ristrutturazioni che stanno per partire nel reparto di Ginecologia, Lanciano veda una nuova primavera di nascite. Il “Renzetti” non può perdere il punto nascita, né il reparto di Pediatria. – conclude Elena D’Eramo – Sarebbe una sconfitta per tutto il territorio».

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