Tomassoni: «I piccoli cestisti sono come figli, essere mamma mi aiuta»

Mamma, istruttrice ed educatrice. Ruoli cardini tra famiglia e sport per chi, come Francesca Tomassoni, riesce, con tanti sacrifici, ma spinta da una grande passione, a far coesistere e far andare a braccetto i suoi due mondi.

Dall’Oratorio Salesiano “Don Bosco” si è avvicinata alla palla a spicchi, da lì in avanti, in più vesti, la passione non si è mai spenta e ormai da anni è uno dei cardini del settore giovanile della Vasto Basket. A lei stagione dopo stagione affidano, nella categoria mini basket, tantissimi baby cestisti che toccano per la prima volta la palla a spicchi.

Istruttrice ma soprattutto educatrice, guidare bimbi dai cinque agli otto anni non vuol dire solo spiegare i primi passi nel mondo della pallacanestro ma ci sono tanti insegnamenti di vita, quella che va oltre il rettangolo di gioco. A casa mamma Francesca si gode le sue figlie Siria e Sofia con l’aiuto del marito e papà Fausto, anche lui da decenni allenatore del settore giovanile della Vasto Basket. In casa Tomassoni-De Felice ci si nutre a «pane e palla a spicchi».

L’amore per la pallacanestro nasce grazie all’incontro con Pasquale Granata e soprattutto Linda Ialacci, indimenticata figura nel panorama cestistico vastese e abruzzese. Prima allenatrice, poi insieme colleghe sul parquet, Francesca Tomassoni ha raccolto un’importante eredità, sa cosa trasmettere ai suoi atleti sul parquet anche grazie al suo essere mamma nella vita di tutti i giorni.

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