E’ stata ufficialmente presentata ieri la 105° edizione del Giro d’Italia, l’immortale corsa rosa che per tutto il mese di maggio toccherà in lungo e largo l’Italia con la sua lunga, colorata e rumorosa carovana. Le prime tre tappe saranno però corse in Ungheria, paese scelto per far ripartire alla grande il Giro dopo due anni problematici dovuti alla pandemia. E proprio piazza degli Eroi a Budapest ha festosamente accolto nella giornata di ieri giovedì 5 marzo, le squadre i ciclisti e tutti i grandi protagonisti che si contenderanno fino all’ultima tappa di Verona, l’ambito Trofeo Senza Fine messo in palio da Rcs – Gazzetta dello Sport, organizzatore della più importante corsa ciclistica italiana. Anche l’Abruzzo sarà protagonista del Giro con ben due tappe che nelle giornate di domenica 15 e martedì 17 maggio passeranno per la nostra regione che, come sempre, attenderà con grande partecipazione ed interesse quello che negli anni è diventato molto più di un evento ciclistico, ma un vero momento di festa e condivisione nazionalpopolare.
La nona tappa Isernia – Blockhaus, della lunghezza di ben 191 km rappresenta già uno dei momenti clou della gara visto lo spettacolare ed al tempo stesso impegnativo arrivo sulla vetta appenninica che con i suoi 2.038 metri di altezza ed il 7,3% di pendenza rappresentare una croce per gli atleti della rosa ed una delizia per i pochi “scalatori” che su i suoi tornanti sapranno esaltarsi fino all’arrivo in vetta. Dopo la giornata di riposo del 16 maggio, sarà invece Pescara ad ospitare la partenza della decima tappa che dopo 196 km per lo più di pianura, arriverà nelle Marche con il traguardo nella citta di Jesi. Tanti sono i campioni che sulla strade dello stivale si contenderanno la vittoria finale, a partire dal favorito ed olimpionico ciclista colombiano Carapaz che andrà a caccia del bis, senza dimenticare l’olandese Dumoulin, il basco Landa ed il britannico Simon Yates fino alle speranze azzurre Nibali e Giulio Ciccone che da teatino d.o.c. vorrà ben figurare soprattutto davanti agli occhi dei suoi corregionali.