I quadri compongono un percorso fatto di colori e ombre, di caldo e freddo, di emozioni tra loro contrastanti. La musica fa da colonna sonora per accompagnare il visitatore in un viaggio, breve o lungo che sia, staccandosi per qualche momento dal vissuto quotidiano. Stadera, personale di Guerino Taresco, sta ricevendo l’attenzione di tante persone nella sala d’arte Bontempo di Palazzo d’Avalos. Dall’apertura, lo scorso 22 aprile, l’artista casalese ha accolto i visitatori nel suo “mondo”, fatto di quadri e musica. Una musica che, oltre ad essere colonna sonora, è divenuta ieri co-protagonista di Stadera. Taresco ha imbracciato il suo contrabbasso e, insieme al sassofonista Carmine Ianieri, ha donato a chi passava nella sala d’arte per visitare la mostra originali momenti musicali.
Per Taresco potersi avvicinare all’arte è anche un modo, soprattutto dopo i tanti mesi vissuti con le restrizioni dovute alla pandemia, per prendersi cura della propria anima lasciandosi trasportare dalla bellezza.
La mostra è stata per lui anche occasione d’incontro con tanti amici con cui condivide la passione per l’arte. È stato così anche con il sassofonista Carmine Ianieri, ieri con lui ” in mostra” per delle esibizioni estemporanee che hanno creato ancor più atmosfera all’interno delle due salette espositive di Palazzo d’Avalos. Un’esibizione che diventa anche occasione per lanciare un altro messaggio. «Torniamo alla collaborazione e non alla competizione – dice Taresco -. L’arte è unione, è scambio, è confronto tra diversità».