La rinascita dopo l’emergenza passa anche per la riscoperta delle tradizioni. Dopo due anni di stop causati dalla pandemia, a Pollutri torna il rito popolare del lancio dei taralli. Insieme ai festeggiamenti di novembre, quando si tiene in piazza la cottura delle fave, il lancio dei taralli rientra nel culto di San Nicola, «il santo – racconta una delle tante donne che hanno impastato e cotto questo pane secolare – che salvò il nostro paese dalla carestia. Oggi, per fortuna, non abbiamo problemi di mancanza di cibo, ma vogliamo continuare a ringraziare San Nicola».
«Questa è una tradizione che si ripete ormai da tre secoli», sottolinea il sindaco, Nicola Mario Di Carlo. «Quest’anno – racconta un’altra volontaria che ha partecipato alla riuscita dell’iniziativa – abbiamo voluto ricominciare dopo due anni di pausa per l’emergenza Covid. Abbiamo cotto 4mila taralli, meno dei 15mila che sfornavamo prima della pandemia, ma comunque un segno di ripresa delle nostre usanze e di ritorno alla vita normale».
Alle 13, com’è consuetudine, si sono aperte le finestre del secondo piano di Palazzo del Re. Insieme ad alcune delle cuoche che hanno reso possibile il rinnovo di questa storica tradizione, monsignor Michele Carlucci ha iniziato a lanciare 500 taralli verso la folla. Gli altri pani sono stati invece distribuiti porta a porta, uno per ogni famiglia, da da gruppi di attivisti del comitato festa di San Nicola accompagnati dalla banda. Accolti a ogni portone di casa da un sorriso e un’offerta.
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