Circa un anno fa, il 17 aprile 2021, presso la Sala Consiliare del Comune di Cupello e in diretta streaming dalla pagina Facebook dello stesso, causa restrizioni dovute alla pandemia da Covid 19, si svolgeva la conferenza “Didattica del Territorio – Educare le nuove generazioni, avvicinandole ai luoghi che abitano e rafforzare e identità di ciascuno partendo da ciò che il territorio racconta”.
In tale occasione, l’Istituto Comprensivo Monteodorisio, unitamente ad altre scuole della Regione, ha presentato i lavori svolti con gli alunni, nell’ambito del progetto “Abitare i luoghi”, avente come obiettivo la sperimentazione della Didattica del territorio, innovativa materia di studio del curricolo scolastico, finalizzata alla conoscenza dei luoghi, dei prodotti, delle tradizioni e del vissuto popolare mediante laboratori, viaggi di istruzione e lo studio del testo “Didattica del Territorio per conoscere i luoghi” di Maria Paola Zaino.
Tale evento si qualificava come diretta prosecuzione della stipula del Protocollo tra l’I.C. Monteodorisio, l’Assessorato alle Politiche Sociali e l’ideatore del progetto, il sociologo Orazio Di Stefano, avvenuta nel mese di gennaio 2021, quando l’Amministrazione comunale cupellese ha donato alle classi III°, IV° e V° della Scuola Primaria del paese il volume citato della Zaino.
All’interno di tale cornice, a ulteriore conferma dell’importanza riservata dall’assessore alle Politiche Sociali e all’Istruzione, Giuliana Chioli, alla conoscenza – da parte delle nuove generazioni – del territorio e della sua storia, dei suoi prodotti e delle tradizioni attraverso ciò che il territorio stesso offre, si inserisce la visita di istruzione delle classi quinte della Scuola primaria di Cupello alla Cooperativa ortofrutticola San Rocco, tenutasi stamane, venerdì 22 aprile, a partire dalle ore 10:30.
I 37 alunni delle due classi, accompagnati dalla dirigente scolastica Cristina Eusebi, dalle docenti Antonella Di Fabio, Elisabetta Sigismondi, Marilù Giacomucci e Teresa Carusi e dall’assessore, hanno avuto modo di visitare e trattenersi nel luogo in cui, in queste settimane, viene conferito, lavorato e venduto come prodotto finale trasformato il carciofo Mazzaferrata, vero e proprio “dono” delle terre cupellesi, simbolo identitario della stessa comunità che lo produce.
I bambini, entrati nella struttura in cui risuonava il fragoroso rumore delle foglie di carciofi tagliati e ripuliti dalle operativissime volontarie della Pro Loco e guidati dal Presidente della Cooperativa Giulio Pasquale, hanno avuto modo di “fare conoscenza” con il “guerriero dal tenero cuore”, “Sua Maestà” il carciofo Mazzaferrata, “patrimonio da difendere a denti stretti” come lo ha definito il Presidente, a partire dalle caratteristiche organolettiche dell’ortaggio.
Mostrando un carciofo e un carciofino appena conferiti da uno dei giovani soci, di rientro dal campo, Giulio Pasquale ha sottolineato l’unicità del prodotto che risiede nelle sue caratteristiche: foglie che convergono al centro creando il caratteristico “buchino”, colori tra il verde e violaceo e soprattutto il sapore dolciastro legato alla presenza, nel sottosuolo del territorio cupellese, di un’argilla speciale, dal colore verde-azzurrognolo.
A seguire, gli alunni sono stati condotti nel laboratorio in cui il carciofo viene lavorato e trasformato per essere poi utilizzato in svariati modi in cucina. Qui, Rita Colameo, dipendente della Cooperativa, ha illustrato le fasi relative alla produzione del carciofino sott’olio e della crema di carciofi.
“L’attenzione al prodotto tipico locale risponde all’esigenza di tutelare le specificità e le peculiarità del territorio e conoscere la cultura ad esse collegata. Il carattere culturale del cibo è radicato in un contesto di pratiche, relazioni e significati sociali fortemente condivisi. Tipico è ciò che ha radici, che affonda nel tempo e nella storia di un luogo. Radici che rappresentano l’antidoto alla dispersione del consumismo moderno e che garantiscono il mantenimento e il rispetto delle tradizioni nel tempo alimentandole di linfa e vita attraverso passaggi intergenerazionali di saperi e conoscenze. Questo il senso della visita odierna della classe quinte della scuola Primaria nel luogo che per eccellenza ospita le varie fasi e le varie declinazioni della produzione del nostro carciofo.”: con queste parole la Chioli ha commentato l’iniziativa.
Parole che riecheggiano in quelle della Dirigente scolastica Eusebi: “Ritengo sia di estrema importanza valorizzare le tradizioni del territorio e coltivare a scuola una educazione alla consapevolezza culturale. E in ciò è fondamentale il connubio tra la scuola e le azioni promosse dal Comune, connubio in cui crediamo fermamente e in cui un ruolo altresì importante hanno le aziende che operano nel territorio cupellese.” – ha affermato sottolineando la continuità dell’esperienza di oggi con il percorso iniziato dagli studenti lo scorso anno nell’ambito del progetto precedentemente citato.
Un’ulteriore occasione per gli alunni cupellesi di sviluppare conoscenze e competenze e fare cittadinanza attiva in una sempre più ampia rete di condivisioni e interscambi tra Scuole, Enti, Istituzioni e Associazioni.
riceviamo e pubblichiamo