Resta ancora di forte criticità la situazione del reparto Ortopedia dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto. A inizio mese sono andati via, per assumere incarico in altre sedi, gli ultimi due specializzandi che erano arrivati a gennaio, altri due avevano già lasciato Vasto a marzo. Così, dall’inizio di aprile, sono in servizio solo tre medici, compreso il primario Enzo Di Prinzio, unico a poter fare le reperibilità notturne. Con tale organico è impossibile coprire i turni di reparto, ambulatorio e attività chirurgica, considerando che solo quest’ultima richiede l’impiego di almeno due medici. Gli annunciati rinforzi promessi dalla direzione Asl, per poter andare avanti mentre si svolgono le procedure per dare nuovo personale al reparto, hanno avuto effetto solo in alcuni giorni, quando al San Pio hanno inviato uno specializzando da Chieti e un medico da Lanciano.
Di particolare criticità è la gestione delle reperibilità notturne. Ogni giorno dovrebbero esserci due medici reperibili ma, dall’inizio del mese è sempre stato solo uno il medico reperibile, il primario Di Prinzio, tra l’altro con turni continuativi vista l’impossibilità di alternanza, situazione precipitata in occasione delle festività pasquali. Non bastasse la situazione di difficoltà dovuta alle cinque uscite dalla pianta organica del reparto mai rimpiazzate, c’è anche la sospensione temporanea dell’attività dell’Ortopedia di Lanciano che ha portato diversi pazienti dell’area frentana a dover essere ricoverati a Vasto. Per rinforzare l’organico è in corso una procedura di mobilità con medici che però non arriveranno prima di qualche settimana. E, da oggi, è ripresa l’attività chirurgica con il solo primario a coprire la sala operatoria, che prevede già un notevole numero di interventi di traumatologia, mentre i colleghi saranno occupati nell’attività ambulatoriale in sala gessi e nel coprire il turno pomeridiano. Il rischio è che l’attività dell’Ortopedia possa risentirne sia per qualità del servizio che per possibilità delle attività da svolgere.
Nell’attesa di mobilità e dell’annunciato concorso per l’assunzione di nuovi medici occorrono rinforzi nel breve termine per poter garantire adeguati livelli di servizio ai cittadini e dare respiro al personale che lavora, ormai da molti mesi, senza riposo e ferie e con turni pesanti. Una semplice influenza ad uno dei medici in servizio creerebbe non poche difficoltà alla gestione del reparto. E, andando verso la stagione estiva, ci sarà un inevitabile incremento di accessi – in particolar modo rispetto all’attività ambulatoriale – che necessita di maggior personale.
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