Avevano accatastato 600 kg. di rame dopo averlo estratto dagli impianti eolici di Fraine. Ma il blocco degli impianti e il conseguente allarme ha permesso ai carabinieri di sventare il furto dell’ingente quantitativo di metallo. La scorsa notte, all’1, la centrale operativa della Compagnia carabinieri di Atessa ha ricevuto la chiamata di un dipendente della Edison che segnalava l’allarme per un blocco improvviso in quattro impianti del parco eolico di Fraine.
Con il forte sospetto che potesse essere in atto «un tentativo di furto del rame presente negli impianti, venivano immediatamente inviate le pattuglie della stazione carabinieri di Bomba e di Castiglione Messer Marino – spiega il capitano Alfonso Venturi, comandante della Compagnia carabinieri di Atessa – che una volta giunte sul luogo, accertavano che era stato forzato l’ingresso di quattro impianti eolici andati in allarme» e come dagli stessi fosse stato estratta una ingente quantità di rame, per un peso complessivo di 600 kg.
«Il rame era stato accatastato esternamente alle pale eoliche pronto per essere trafugato in un secondo momento, probabilmente mediante un veicolo pronto ad intervenire successivamente». L’arrivo dei carabinieri ha fatto saltare il piano costringendo i ladri a dileguarsi rapidamente lasciando la refurtiva. Secondo il capitano Venturi si trattava «ma di una banda preparata, in grado anche di bloccare i quattro impianti eolici al fine di estrarre in sicurezza il rame presente nei cavi elettrici. Quello del furto di rame è un reato che oramai da diversi anni è in forte ascesa, in quanto si tratta di un metallo facilmente rivendibile sul mercato nero a prezzi che oscillano tra i 3 e i 5 euro al chilogrammo».