Due anni e mezzo di reclusione. È la pena che la giudice del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, ha inflitto in primo grado a un uomo per maltrattamenti ai danni della sua ex moglie.
I fatti, avvenuti in un comune del Vastese, risalgono al 2019. La vittima è una donna di 47 anni, che ha subito pedinamenti, minacce, centinaia di messaggi e anche violenza fisica. Non riusciva a stare tranquilla neanche sul posto di lavoro.
Il suo ex, per controllarla, aveva nascosto un tablet sotto la ruota di scorta dell’automobile collegandolo al sistema Gps, in modo tale da poterne monitorare costantemente gli spostamenti. In una circostanza la donna è stata anche colpita con un pugno in faccia, prima di essere poi aggredita nuovamente anche davanti ai carabinieri. La vittima ha presentato due denunce ottenendo un provvedimento di divieto di avvicinamento, poi violato dall’uomo, su cui grava ancora il divieto di dimora in provincia di Chieti.
Nel processo l’accusa è stata sostenuta dalla pm Francesca Barbieri. Ieri la sentenza: condanna a due anni e mezzo.
«E’ stata tempestiva la risposta dello Stato», commenta l’avvocato Francesco Bitritto, legale della vittima. «L’allora pm Michele Pecoraro ha disposto immediatamente gli arresti nel momento di maggior pericolo per la mia assistita, che ha anche tentato di uccidersi con un coltello. Si è poi fatta aiutare da persone che l’hanno sostenuta psicologicamente e le hanno consigliato di rivolgersi a un legale».
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