«Sono iniziati ieri pomeriggio e proseguiranno nei prossimi giorni i sondaggi nel porto di Vasto per la progettazione del prolungamento del molo di sopraflutto (lato nord), lavori che saranno possibili grazie al finanziamento di 12 milioni di euro che la Regione Abruzzo ha destinato alla portualità vastese, in passato completamente dimenticata». Il presidente della Regione, Marco Marsilio, affida l’annuncio al suo profilo Facebook. C’è il primo atto che dovrà portare all’ampliamento dello scalo marittimo di Punta Penna.
«Le indagini geofisiche e geotecniche per il potenziamento del Porto di Vasto saranno funzionali allo studio di fattibilità tecnico-economica e forniranno tutti i parametri utili in termini di progettazione per uno snodo strategico del tessuto produttivo regionale», afferma Manuele Marcovecchio, presidente della commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio regionale, a margine di un sopralluogo insieme al geologo incaricato dalla Regione, Nicola Tullo. «Inoltre, consentiranno di ampliare i traffici commerciali, nonché di potenziare la circolazione delle merci nella nostra regione». E ricorda che la Regione ha previsto per il bacino portuale di Vasto 42 milioni di euro dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per fare il dragaggio del fondale, l’ultimo miglio ferroviario e l’ampliamento della banchina di Levante.
«La scorsa settimana – spiega il geologo – sono state effettuate batimetrie per stabilire la morfologia del fondo attraverso delle indagini speditive relativamente allo spessore di strato meno consistente su cui si andrà a poggiare la massicciata del nuovo progetto oggi proseguiamo con il carotaggio per approfondire, nello specifico, a quale quota corrisponde la base di appoggio della massicciata che abbiamo trovato a quasi 24 metri. Dopodiché, a seconda dei terreni che troveremo alla base, faremo delle prove geotecniche e geofisiche di laboratorio. Domani saranno ultimate le perforazioni e le indagini in situ, tra 15 giorni saranno previste delle prove sismiche in foro». I successivi passi saranno gli studi relativi alle prove di navigabilità, la verifica dell’interesse archeologico. L’obiettivo è «la definizione della relativa progettazione entro l’estate per poi procedere entro la fine dell’anno alla procedura di affidamento dei lavori».