«Ho un sogno: che tutti i giovani del mondo si uniscano per farci comprendere l’assurdità della guerra»

C’è stato il viaggio di Papa Francesco a Malta al centro della puntata di domenica 3 aprile di “A sua immagine”, programma di approfondimento religioso in onda su Rai1. Viaggio apostolico nell’arcipelago maltese, che in questi anni è stato luogo d’approdo e di accoglienza di molti migranti, programmato per il maggio del 2020, ma che si è concretizzato proprio mentre nel cuore dell’Europa torna lo spettro della guerra. Un’occasione, per il Pontefice, di ribadire l’importanza dell’accoglienza e della pace tra i popoli: «Nella notte della guerra che è calata sull’umanità – ha detto il Santo Padre – per favore non facciamo svanire il sogno della pace». Ospite in studio anche suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim per il dicastero vaticano per il servizio dello Sviluppo umano integrale. Integrazione, accoglienza, corsa agli armamenti, crisi in Ucraina e disarmo, alcuni degli argomenti trattati nel corso del programma condotto da Lorena Bianchetti.

Suor Alessandra Smerilli

«Nel 2021, come nel 2020, in piena pandemia, le spese per gli armamenti sono aumentate – afferma suor Alessandra -. Una corsa alle armi che genera un fallimento sia individuale che come Stati. È importante che tutti ci mettiamo insieme a lavorare per la pace». Suor Alessandra si è espressa anche sulla guerra in Ucraina e sul sostegno nei confronti dei rifugiati: «Spero che questo sia l’inizio di un cammino – ha dichiarato -. In Europa questa crisi è molto sentita e sta generando una catena di solidarietà, anche perché è un’emergenza che tocchiamo con mano. Spero che questo ci faccia comprendere di più quello che capita in altre parti del mondo: averlo visto da vicino dovrebbe aprirci il cuore e farci capire che tutte quelle che arrivano sono persone che non possono più rimanere dove sono se vogliono continuare a vivere».

«Come dicastero stiamo cercando di mettere insieme le associazioni per organizzare l’accoglienza e la speranza». Il punto di partenza è cercare di guardare chi fugge dai conflitti o dalla povertà, sottolinea suor Smerilli, «come persone come noi, che hanno dei talenti, hanno studiato e lavorato, e cercare di capire come possiamo cercare di costruire un futuro diverso insieme. Ho un sogno – aggiunge – che tutti i giovani europei, tutti i giovani del mondo, si uniscano insieme per farci comprendere l’assurdità della guerra. Dai giovani abbiamo iniziato una conversione ecologica più concreta, che siano i giovani a farci capire che non vogliamo la guerra».

La puntata di domenica 3 aprile:

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