Richiamare l’attenzione degli amministratori e dei media sull’ormai annosa e, sempre più spinosa, questione degli sprechi e dell’emergenza idrica che sta interessando senza sosta, numerosi comuni della provincia di Chieti. E’ questo il principale obiettivo con cui questa mattina alcuni esponenti della società civile si sono presentati alla stampa nel corso di una conferenza tenutasi in località Marcianese a Lanciano. L’idea del neonato gruppo è quella di lanciare una petizione popolare che possa apportare netti miglioramenti al servizio idrico pubblico, visto che ad un cospicuo aumento delle utenze corrisponde un inversamente proporzionale inefficienza e carenza dei servizi. A tal proposito, nelle giornate di domenica 9 e 17 aprile partirà una prima raccolta di firme attraverso dei desk allestiti nelle piazze dei principali comuni della zona.
Del comitato fanno già parte Renato Settembrini (Associazione “Marcianese che vorrei”), Rocco Lucci (consigliere comunale di Colledimacine), Vittoria Camboni (rappresentante dell’ “Ortona Sasi Class Action”), Giuseppe Vaccaro (consigliere d’opposizione al comune di Casalbordino), Giovanni D’Orsogna Bucci, Cristian Borrelli (consigliere comunale di Lama dei Peligni) ed altri rappresentanti dei comuni di Cupello, Fossacesia, Vasto e Castelfrentano. A breve inoltre dovrebbero essere altre le realtà associative che si uniranno al comitato.
A spiegare per primo come nasce l’idea di questa nuova sinergia è Borrelli «quello che vi presentiamo oggi è un’unione spontanea di liberi cittadini che sono stanchi dei continui disservizi e dei puntuali, e spesso inaspettati, razionamenti delle risorse idriche programmati dalla Sasi. E’ una situazione questa che sta diventando insostenibile perchè i costi delle bollette continuano ad aumentare, mentre la qualità del servizio diventa sempre più scadente. Questo aumento così elevato – continua Borrelli – non può essere giustificato in nessuna maniera credibile: auspichiamo che unendo insieme le nostre forze si possa veicolare al meglio le istanze di un territorio ed al tempo stesso rendere possibile una maggiore vigilanza sull’attività della Sasi».
Da parte del nuovo gruppo associativo si lamenta spesso lo scarso interesse dei sindaci e degli amministratori che «danno vita al solito teatrino, con rimpalli di responsabilità continui tra comuni ed ente». A pagare lo scotto di questa situazione sono, come spesso accade soltanto i comuni cittadini che nonostante le ripetute segnalazioni, devono convivere quotidianamente con situazioni di disagio e di emergenza anche forte. Sono emblematici i casi di Ortona, dove in alcuni momenti, diversi cittadini hanno dovuto ricorrere all’utilizzo di pozzi o della stessa Lanciano, dove nelle contrade di Marcianese Rizzacorno, la bassa pressione del getto d’acqua rende problematico l’utilizzo dei servizi igienici e degli elettrodomestici, soprattutto ei piani più elevati di case e costruzioni. Ulteriore aspetto non meno secondario, ma anzi prominente con l’avvicinarsi della stagione estiva, è quello relativo al turismo con alberghi, hotel e strutture ricettive che spesso e volentieri, non sono nelle condizioni di poter offrire dei servizi anche minimi a turisti e visitatori.
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