Investimenti in ritardo alla Denso, la Fiom si prepara alla mobilitazione

Il prossimo 1° aprile i sindacati incontreranno la dirigenza della Denso di San Salvo. La situazione, dopo il raggiungimento dell’accordo sui contratti di espansione si è complicata con il massiccio ricorso alla cassa integrazione e il timore che gli esuberi (ora fermi a 200) possano lievitare. La preoccupazione dei rappresentanti dei lavoratori deriva soprattutto dall’assenza di notizie sugli investimenti promessi. Questo punto è fondamentale perché il ruolo della fabbrica sansalvese nello scacchiere globale della produzione della componentistica delle auto elettriche determinerà la sua sopravvivenza o meno.

In una lunga nota, la Fiom Cgil di Chieti sottolinea l’importanza dell’appuntamento e annuncia l’eventuale mobilitazione dei lavoratori oltre a invocare l’unità tra i sindacati. «Ritieniamo fondamentale, prima di parlare di nuova cassa integrazione, avere le risposte rispetto agli investimenti previsti nell’accordo sottoscritto. Continuiamo a essere preoccupati rispetto all’atteggiamento aziendale che sembra cercare di evitare di affrontare questo argomento. Anche nell’ultima riunione convocata dal sindaco di San Salvo, questo impegno non è stato affrontato dai rappresentanti aziendali. Non capiamo perché si stia cercando di evitare di discutere di un argomento fondamentale per raggiungere l’accordo del 23 settembre 2021. L’imbarazzo aziendale ad approfondire questo argomento fa aumentare le nostre perplessità. I dubbi aumentano anche perché l’azienda non ha ancora provveduto a far convocare, come da impegni presi, la riunione al Mise per la ratifica dell’accordo che prevedeva l’investimento di 56 milioni di euro».

La Denso

«Stiamo assistendo a un riassetto organizzativo che continua a colpire le lavoratrici e i lavoratori su cui stanno ricadendo le colpe di chi, in questi anni, ha mal gestito la Denso. La cassa integrazione ordinaria sta andando ben oltre i numeri dichiarati dall’azienda, per noi della Fiom non è accettabile. Riteniamo sia venuto il momento di affrontare seriamente questa difficile crisi partendo dalla conferma degli impegni presi dall’azienda sugli investimenti e sulla gestione non traumatica delle eccedenze. Chiediamo all’azienda di fare chiarezza e di mantenere gli impegni presi. Sarebbe assurdo da parte degli azionisti provenienti da una terra che ha visto nascere i codici di condotta del bushido non rispettare quanto concordato. Se il 1° aprile non ci sarà chiarezza rispetto gli impegni presi, è importante che unitariamente il sindacato prenda posizione convocando le assemblee dei lavoratori, compresi quelli in cassa integrazione, e decida con loro le iniziative da mettere in campo».

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