Domenica 27 marzo alle 17,30 alla Porta della Terra, sala “Leone Balduzzi”, Molière bistrot letterario con il patrocinio del Comune di San Salvo e dell’assessorato alla Cultura presenterà l’ultimo appuntamento del Marzo Rosa 2022 dedicato al romanzo La signora della casa di vetro (Zenzero editore) della scrittrice Vincenzina Pace. Dialogherà con l’autrice Barbara Palmisciano, reading e voci narranti saranno a cura di Annalisa Mincone e Paola Valentini.
Docente, scrittrice, appassionata di arte e cinema, della sua terra e della buona cucina, Vincenzina Pace è nata a Pianella nel 1963. Laureata in Lettere all’Università D’Annunzio di Chieti, insegna all’IC “Galilei” di San Giovanni Teatino, dove ha condotto per numerosi anni cineforum aperti al pubblico in collaborazione con l’assessorato alla Cultura. Con il racconto Annina ha vinto l’edizione 2019 del Concorso Letterario Nazionale “Racconta le Parole” e il concorso “Irdi destinazione arte”, e con la poesia L’abbandono delle cose estinte il concorso “Sinestetica 2020”. Ha scritto il romanzo La signora della casa di vetro, pubblicato nel 2020 da Zenzero Editore e nel 2021 ha ricevuto una menzione speciale al Premio Kalos per la poesia Granicanto
L’editore: «La storia è moderna e vivace, ha una trama articolata e avvincente, non priva di colpi di scena ed epiloghi originali. È raccontata in uno stile lineare e raffinato, che fa del linguaggio uno strumento poetico e narrativo al tempo stesso. Ma dietro la trama si coglie qualcosa in più: i pensieri taciuti dei personaggi, gli impulsi profondi che li animano al di là dei dialoghi e delle affermazioni. Si percepiscono gli ideali che muovono le azioni, la dignità che sostiene la strenua resistenza, la bellezza di una cultura incapibile senza condivisione della conoscenza, il potere immenso dell’amore, la forza inarrestabile della natura e l’ironia di una moderna nemesi. Ma più di tutto, Vincenzina sa mostrare lo sfondo lussureggiante della foresta: cinquanta tonalità di verde, come nel Sogno del Contrabbandiere, il mistero giallo della Yajè e il rosso del serpente. A un certo punto, Sebastiàn dice: “Io so da quale parte non voglio stare.” Io, dall’inizio del libro, non ne ho mai dubitato».