Esordio su tutte le piattaforme per i Buzzurri suonatori di pentole, giovane band che ha lanciato il primo singolo, Eremitico. «L’idea di creare un gruppo musicale è del 2019, ci siamo trovati insieme in un corso di teatro – racconta Giordano Gaspari, chitarrista e cantante -. Dal primo nucleo, poi, sono cambiati diversi elementi». La formazione, dopo una serie di cambiamenti, ha poi trovato il suo assetto con Giordano Gaspari, Chiara Aquino (chitarra e voce) e Lorenzo Spadaccini (batteria e percussioni). «Nei periodi di lockdown siamo riusciti ad andare avanti con la nostra musica, avendo a disposizione diversi strumenti a casa. Abbiamo anche provato a fare qualche registrazione». I giovani musicisti si sono messi alla prova anche con la composizione di brani inediti. «Sono io a scrivere i testi e le musiche – dice Giordano -. Poi c’è una fase di condivisione con gli altri, per arrivare alla versione definitiva».
Il primo brano pubblicato è Eremitico. «Un po’ in tutte le nostre canzoni affrontiamo il tema della solitudine. È una problematica comune a tante persone e, con la nostra musica, vogliamo parlare alle persone che si sentono sole». Il nome del gruppo è alquanto originale. «È nato quando andavo alle superiori. Qualche compagno di classe mi diceva che ero un buzzurro che suonava le pentole. Mi ha fatto molto sorridere, l’ho condiviso con gli altri del gruppo e l’abbiamo scelto». Il videoclip di Eremitico è stato girato da Giuseppe Fragasso. «Lo abbiamo coinvolto last minute – spiega Giordano – e ci ha dato davvero una grande mano. Nel video c’è anche Giovanni Peluso che suona la tastiera. È un nostro amico e si è prestato come attore visto che, a pochi giorni dalle riprese, siamo restati senza tastierista».
Dopo questo primo singolo ne arriveranno altri. «Abbiamo scritto molto in questi mesi. Ci stiamo preparando anche per fare delle serate dal vivo, in cui far conoscere la nostra musica». Un repertorio che sarà ampliato anche con delle cover. «Non abbiamo un riferimento preciso, spaziamo dalla musica anni ’70 a quella più recente. Quello che ci interessa davvero è stare insieme e suonare».
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