È stato arrestato ieri dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano, agli ordini del tenente colonnello Vincenzo Orlando, l’uomo ritenuto essere il quarto componente della banda che, nella notte del 9 ottobre 2021, fece saltare in aria il bancomat della filiale di Fara San Martino della Bper. Si tratta di Angelo Di Bartolomeo, 35enne di Cerignola, che, secondo i militari, era il basista del gruppo di cui tre componenti sono stati già arrestati il 25 ottobre, a pochi giorni dal colpo. Nell’operazione erano stati arrestati, per fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e furto aggravato continuato in concorso, Carlo Grossi, 32 anni di Stornara, Girolamo Rondella 35enne di Stornara e Sabri Yermani, 29enne di Orta Nova.
I militari del NOR di Lanciano diretti dal Tenente Giuseppe Nestola, hanno svolto degli approfondimenti investigativi in merito all’episodio criminoso. Le indagini hanno permesso «di raccogliere a carico del 35enne dei gravi indizi di colpevolezza scaturiti dall’esito delle analisi del traffico telefonico e telematico e delle celle di aggancio relativi all’utenza cellulare a lui in uso, dalle quali è stato possibile stabilire con assoluta certezza la sua presenza in loco nonché la ricostruzione della via di fuga».
Secondo i carabinieri, l’uomo, «già conoscitore della zona poiché in passato ha dimorato in Abruzzo, sfruttando la sua conoscenza del territorio, ha fornito un contributo materiale e morale, accompagnando a distanza con un’altra autovettura, rimasta fuori dall’area dell’obiettivo, gli autori del colpo, mettendo loro a disposizione indicazioni utili per la fuga e per evitare l’individuazione e fungendo da staffetta”fino a raggiungere la destinazione pugliese», spiega il tenente colonnello Orlando.
Il gip del Tribunale di Chieti, nell’applicare la custodia cautelare in carcere, «ha evidenziato a carico dell’indagato una spiccata capacita a delinquere, incompatibile con altre forme di custodia meno afflittive – come gli arresti domiciliari – sottolineando come lo stesso sia capace di saper dirigere a distanza le altrui azioni criminose, senza esporsi direttamente in prima linea, per cui anche dal domicilio il rischio di reiterazione non sarebbe escluso, evidenziando la necessità di interrompere ogni eventuale prosecuzione di contatti con altri soggetti appartenenti all’organizzazione al fine di ostacolare ogni possibilità di ricostituzione di altri gruppi criminosi provenienti dal medesimo contesto ambientale». Il 35enne, dopo essere stato arrestato dai carabinieri di Lanciano, è stato trasferito nella casa circondariale di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.