SS16, Marsilio: «I viadotti non si fanno. Si può costruire il tratto su cui i Comuni sono d’accordo»

Fare il pezzo di variante alla statale 16 su cui sono tutti d’accordo. Il tratto che va da Montevecchio a San Salvo. La proposta è del presidente della Regione, Marco Marsilio: dare il via libera al terzo e al quarto tratto della variante alla statale 16. Mentre viadotti e gallerie che deturperebbero il costone orientale di Vasto non si faranno perché Regione, Provincia e Comuni daranno parere negativo nella conferenza preliminare di servizi del 6 aprile.

Pescara: Marsilio all’incontro sulla variante alla statale 16

Il governo regionale «esprimerà contrarietà ad ogni ipotesi di realizzazione di viadotti e gallerie». «Del resto – precisa una nota dell’ufficio stampa della Regione – senza il parere positivo della conferenza di servizi preliminare, nessun progetto di variante nel tratto Vasto Sud Sud-San San Salvo Marina potrà prevedere la realizzazione da parte di Anas di interventi fortemente impattanti sul territorio come viadotti e gallerie».

«Il progetto di fattibilità tecnica ed economica della variante alla SS.16 Adriatica presentato dal’Anas – spiega Marsilio – si suddivide in quattro tratti, di cui tre godono di una condivisione molto ampia da parte sia del Comune di Vasto che di quello di San Salvo. Rimane una criticità su un primo tratto, quello più prossimo all’abitato di Vasto, per il quale Anas ha presentato quattro ipotesi progettuali, una delle quali non prevede né gallerie ne viadotti. La conferenza preliminare dei servizi, in programma il prossimo 6 aprile, serve proprio a sentire il territorio e quindi i Comuni e la Regione ed acquisire il loro parere rispetto ad una di queste ipotesi di variante. Si potrebbe, intanto, stralciare il primo tratto e realizzare la parte che affianca il tracciato ferroviario e che corre in parallelo all’attuale statale 16. Questa soluzione – conclude Marsilio –consentirebbe di alleggerire non poco il traffico veicolare su questa arteria strategica». Infine, «io spero che questo percorso si possa concludere perché la cosa peggiore che possa accadere è sprecare i soldi e sprecare un’opportunità che produrrebbe per il territorio comunque un importante progresso».

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