Dalle strade del quartiere alla Serie A. Barbara Benedetti, per sua stessa ammissione, ha avuto, sin da piccola, una passione infinita verso il calcio riuscendo ad arrivare a toccare il cielo con un dito, quando nel 2016, con la maglia del Chieti Femminile riuscì ad esordire nella massima serie inanellando una ventina di presenze.
Classe ’92 vastese doc, con il pallone tra i piedi in famiglia la ricordano sin da bambina, poi le prime partitelle con gli amici del quartiere fino ad entrare a far parte, a 15 anni, dell’allora San Paolo Calcio Femminile, come esterna offensiva mancina. Correva l’anno 2007, da allora ad oggi, la Benedetti, nel calcio femminile, si è divertita parecchio, gli anni in A2 con l’Imolese, poi le ben nove stagioni a Chieti tra B, A2 e Serie A ricoprendo anche il ruolo di mezz’ala prima di diventare terzino sinistro a tutti gli effetti. Calcio e non solo, non ha trascurato gli studi, anzi, negli anni chietini ha conseguito ben due lauree (ramo economico).
In estate, a quasi ventinove anni, la decisione di far ritorno, anche con il calcio, nella sua città, scegliendo di abbracciare, insieme a tante amiche, il nuovo progetto della Bacigalupo Vasto Marina. Iscritta all’Eccellenza femminile abruzzese, non solo prima squadra visto che la Benedetti ha intrapreso la carriera di allenatrici guidando la categoria femminile giovanile.
Il calcio tiene banco anche lontano dal rettangolo verde visto che ormai da anni, è legata sentimentalmente, a Sante Mileno, prolifico bomber del Futsal Vasto (al momento ai box causa infortunio). A lei abbiamo chiesto le differenza tra le giovani calciatrici d’oggi rispetto a quando lei iniziava ad affacciarsi nel mondo del calcio femminile, tanto, secondo lei è cambiato nel contorno, in positivo, più che nel rettangolo verde.
Oggi, martedì 8 marzo, nel giorno della Giornata internazionale della donna Barbara Benedetti riconosce che il calcio femminile ha mosso passo da giganti rispetto a vent’anni fa ma c’è ancora tanta strada da percorrere per migliorarsi ancora.