Dopo la giornata campale del 4 marzo, ci si concentra sui dettagli del progetto che l’Anas ha scelto per realizzare la variante alla Statale 16. Come emerso durante la conferenza stampa, il viadotto più lungo misurerà 370 metri e collegherà la collina di Montevecchio a quella vastese. Per farlo saranno necessari piloni da 35 metri di altezza. A pagina 347 dello studio preliminare ambientale alla voce Impatto potenziale riguardo “Modifica della struttura del paesaggio” e “Modifica delle condizioni percettive e del paesaggio percettivo” si legge «Trascurabile».
Di tutt’altro avviso il coordinamento Tu.ViVa che definisce il progetto «Raccapricciante». «Finalmente abbiamo potuto esaminare la documentazione progettuale su cui l’Anas chiede pareri e autorizzazioni, dopo mesi di dibattito – dice il comitato che riunisce associazioni, operatori economici e singoli cittadini – Le planimetrie e i disegni ci consegnano un progetto inaccettabile, che si svilupperebbe in aree a fortissimo rischio frane e con viadotti che si trasformerebbero se realizzati in uno sfregio indelebile per il panorama sul golfo di Vasto che si ammira dal centro storico. I dati sono a dir poco desolanti, con un viadotto su Fosso Marino di ben 35 metri di altezza, come un palazzo di 12 piani (!), e oltre 300 di lunghezza. Siamo purtroppo abituati a esaminare progetti dirompenti presentati da Anas, come quello della variante sud a L’Aquila, in piena area di esondazione del fiume Pescara che fortunatamente, grazie all’opposizione di cittadini, comitati e sindaci, è stato rigettato».
«Si continua a ritenere il paesaggio come un orpello oppure si sottovalutano volutamente gli impatti, visto che nelle relazioni progettuali si adottano, per discutere l’inserimento delle opere, punti di vista tra le case di Vasto Marina e non si tiene conto della vista dal belvedere del centro storico, per il quale si ammette esclusivamente che le opere principali saranno visibili – continua il coordinamento – Beh, con un viadotto alto 35 metri e lungo centinaia non possono non ammetterlo. Solo che ritengono l’impatto trascurabile, come scrivono testualmente. Forse un viadotto lo considerano impattante solo se alto oltre 1.000 metri?
Noi non la pensiamo certo così e saremo a fianco dell’amministrazione comunale e dei cittadini che vorranno opporsi a questo progetto errato. Ci chiediamo cosa ne pensa la regione Abruzzo e auspichiamo dalla Soprintendenza una bocciatura senza appello di questa ipotesi. Sarà utile presentare quante più osservazioni contrarie alla conferenza dei servizi e poi alla procedura di Via affinché Anas ritiri immediatamente questo progetto scellerato».
REAZIONI DAL CENTRODESTRA – Intanto si registrano anche le prime reazioni dal centrodestra. Il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi si schiera tra i contrari: «Ritengo inaccettabile qualsiasi proposta progettuale che preveda viadotti e gallerie in una delle zone più belle e panoramiche di tutta la costa abruzzese e, nel contempo, tra le parti più vulnerabili sotto l’aspetto idrogeologico. È invece importante rilanciare con forza la necessità di un arretramento della strada statale rispetto all’attuale percorso. Questa è una posizione chiara da sempre per il centrodestra».
«La conferenza di servizi, paradossalmente – continua Sigismondi – rappresenta la sede più opportuna per ufficializzare e argomentare tutte le riserve. Un importante appuntamento al quale bisogna farsi trovare pronti ed è per questo che ritengo utile ripristinare lo stesso spirito di unità politica e istituzionale che ha portato ad ottenere la proroga alla chiusura dei tribunali abruzzesi. Ho chiesto, pertanto, al presidente Marsilio di convocare una riunione con tutti gli enti locali interessati, propedeutica alla conferenza di servizi».