Promette di mantenere alta l’attenzione sulle strutture sanitarie di Vasto e riferisce di «forti discussioni tra i vertici contattati al telefono e la responsabile del Distretto, prima di consentirmi di svolgere il mio compito di sindacato ispettivo». Dopo aver visitato il Cup (centro unico prenotazioni) dell’ospedale San Pio da Pietrelcina e il Distretto sanitario di base, Pietro Smargiassi racconta i problemi che ha trovato: «Lunghe liste d’attesa e prestazioni senza date disponibili. Sono queste le gravi carenze che ho trovato allo sportello Cup di Vasto nel corso di una visita ispettiva. Si tratta di una situazione molto diversa da quella che era stata raccontata dalla Asl 02 in Commissione di Vigilanza di Regione Abruzzo e che non può essere accettata né per la tutela gli utenti né per quella del personale, che ringrazio per il lavoro che svolge ogni giorno in condizioni di difficoltà», afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
«Ci avevano assicurato che ci fosse un calendario di prenotazioni per tutte le prestazioni previste, e invece non sembra così visto che non si può prenotare la risonanza magnetica addome, che può essere fatta solamente in caso di emergenza e a Chieti. Un mistero poi quello che succede con colonscopie: dal sistema infatti è impossibile fare prenotazioni nonostante il calendario sembri apparentemente vuoto. Un disagio inspiegabile su cui si deve intervenire quanto prima».
«Le cose non vanno certamente meglio con le prestazioni che hanno invece un calendario di prenotazioni. Queste, infatti, sono quasi sempre disponibili solo a distanza di mesi e mai nelle strutture di Vasto. Ad esempio il primo appuntamento per la mappatura dei nei è a fine maggio così come quello per la Angio-tac ad Atessa, mentre bisogna aspettare giugno per un eco-cuore da fare a Ortona, fine agosto per una visita dermatologia a Casoli e addirittura fine settembre per quella allergologica a Chieti».
La visita ispettiva di Smargiassi è poi proseguita nel Distretto sanitario di base di via Michetti: «La struttura in sé è ancora funzionale allo scopo, ma al proprio interno alcuni servizi devono essere migliorati. A cominciare dai macchinari datati che, se pur funzionanti, non sono paragonabili a quelli in dotazione ai privati. Oltre non essere certamente di ultima generazione, alcuni di questi sono anche insufficienti, perché è palese che, per il numero di prestazioni da erogare su un territorio come quello di Vasto, un solo ecografo non possa bastare. A questo si aggiunge una cronica carenza di medici per la mancata assunzione di nuovo personale dopo i pensionamenti avvenuti per gli ambulatori come cardiologia, urologia e dermatologia».
«Ho anche avuto prova – spiega Smargiassi – di una segnalazione che mi è arrivata da diversi cittadini circa la presenza di cavi lasciati all’esterno della struttura ed esposti agli agenti atmosferici. Sembra che questi facciano riferimento alla rete dati del sistema Cup e, durante le giornate di pioggia, si rischi di mandare in blocco il sistema causando problemi non solo alle prenotazioni di Vasto, ma a quelle di tutta la provincia. Una cosa su cui la Asl ha il dovere di fare chiarezza e dare risposte certe. Altra problematica riscontrata negli uffici riguarda la polvere di toner, che come si sa è fortemente cancerogeno, sulle scrivanie e su cui si deve intervenire il prima possibile».