Il tema della logistica è di stretta attualità, tra nuovi investimenti e realtà consolidate che continuano a crescere. Luca Mazzali è il presidente del cda della cooperativa Adrilog, società di logistica e servizi di San Salvo con 1100 dipendenti dislocati in otto regioni. Mazzali è anche presidente di Legacoop Abruzzo, che riunisce 250 cooperative regionali, e della divisione abruzzese di Alleanza delle Cooperative Italiane, che riunisce le tre associazioni di rappresentanza delle cooperative regionali, Legacoop, Agci e Confcooperative. Lo abbiamo incontrato per parlare di logistica e modelli di sviluppo per la crescita economica del territorio.
Come si sviluppa la vostra attività nel settore della logistica che, ad oggi, impiega circa 1100 persone?
La logistica di Adrilog ha nel territorio di San Salvo il principale centro di distribuzione per il cliente Conad Adriatico. Si tratta, nello specifico, di logistica distributiva che, attraverso la gestione dei magazzini e del trasporto, garantisce il rifornimento di oltre 450 supermercati. Più in generale, ci occupiamo di organizzare mezzi e personale all’interno di magazzini di diversi settori merceologici, garantendo con il nostro approccio ingegneristico e il nostro modello organizzativo la massima efficienza in termini di costo e qualità del servizio. Con il servizio di trasporto colleghiamo la nostra regione a tutte le altre regioni d’Italia, con una specializzazione in termini di controllo della temperatura e gestione degli alimenti. Una competenza così specializzata consente al territorio di poter usufruire di un know how altamente qualificato a cui poter ricorrere, esternalizzando rischi e godendo della flessibilità impiegatizia necessaria a far fronte ad una squadra di lavoro correttamente dimensionata.
Quali sono i profili professionali – a tutti i livelli – che operano oggi nel settore della logistica?
Nel nostro modello organizzativo un progetto logistico viene indagato da professionalità trasversali che hanno l’obiettivo di connotarlo di efficienza, qualità, sicurezza, legalità, performance, sostenibilità. Nello specifico intervengono ingegneri gestionali specializzati nei flussi e processi di magazzino e trasporto che analizzano il progetto e ne definiscono obiettivi e funzionalità nella fase di inizializzazione. Ne garantiscono, altresì, monitoraggio e controllo in ottica di miglioramento continuo. Le funzioni operative realizzano le attività nei magazzini attraverso l’utilizzo di software evoluti, mezzi di movimentazione e operatività specifiche (preparatori, carrellisti, addetti al picking, addetti alla banchina, addetti al carico e scarico merci, operatori customer service, coordinatori, controller, responsabili delle singole squadre di reparto e account di interfaccia con i clienti). Ci sono poi le funzioni operative che muovono i trasporti attraverso il disegno di rotte, organizzazione di partenze e arrivi, flotte di automezzi da gestire, autisti da organizzare e merce da recapitare, uffici traffico. E poi tutte le divisioni trasversali, come la divisione risorse umane (recruiting, amministrazione del personale, formazione e piani di carriera, gestori delle politiche di sviluppo organizzativo), la divisione amministrazione e finanza (contabilità e controllo di gestione), la sicurezza e qualità (rspp, aspp, responsabilità qualità e sicurezza, responsabile certificazioni), la divisione facility e antincendio (per la gestione degli immobili di magazzino), la divisione acquisti, la divisione It. E poi gli affari legali e assicurazioni, lo sviluppo commerciale e fidelizzazione dei clienti e la divisione comunicazione e marketing.
Come si può competere, su scala nazionale, con i grandi player mantenendo il “cuore” qui in Abruzzo?
Attraverso il modello organizzativo che viene applicato, l’idea imprenditoriale e il processo funzionale che sta alla base dell’organizzazione. Punto di partenza è la replicabilità di un modello che viene adattato alle specifiche esigenze dei diversi clienti. Nel nostro caso rappresenta motivo di orgoglio vedere come l’idea imprenditoriale nata in Abruzzo stia funzionando in 8 diverse regioni italiane e contiamo di esportarla nel resto della penisola.
Come presidente di Legacoop e Aci ha uno sguardo su tutta la Regione. Come sta rispondendo il mondo cooperativo all’attuale momento economico?
Il modello cooperativo ha in sè gli anticorpi per resistere al meglio nei momenti di crisi, la logica mutualistica che pervade e definisce il rapporto tra i soci fa si che, meglio di altre strutture societarie, si riesce ad affrontare la durezza dei tempi. Anche lo Stato e la Regione, attraverso apposite misure a sostegno dello sviluppo dell’occupazione, devono fare la loro parte. Può sembrare uno dei soliti slogan che si sentono quando si parla di misure a sostegno dell’economia, per cui voglio essere più preciso. Nel momento in cui si legge dai dati nazionali che l’incremento occupazionale è stato caratterizzato da contratti a termine, ritengo che la prima misura necessaria per invertire questa tendenza è quella di dare incentivi attraverso sgravi pluriennali alle aziende che assumeranno a tempo indeterminato. Come Legacoop Abruzzo abbiamo promosso e sostenuto Coopstartup, iniziativa per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali e impieghi autoimprenditoriali investendo nella formazione propedeutica a connotare business duraturi. Stiamo predisponendo il nuovo piano strategico per l’anno 2022 che vedrà protagonista la progettualità dedicata ad intercettare opportunità di investimento e finanziamento attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Europa, dal Governo italiano e dalla nostra regione. Come Aci auspichiamo di coordinare e rendere omogenee le azioni delle leghe cooperative associate e rappresentare un’interlocuzione significativa agli occhi della Regione.
Sono infrastrutture e formazione i temi su cui si gioca lo sviluppo del territorio?
Senza alcun dubbio è così ed è quella la vera sfida da affrontare. Sulla parte della formazione ogni azienda fa la propria parte e sono soddisfatto nel poter dire che, nella nostra mission aziendale, abbiamo messo la formazione al primo posto. Sulle infrastrutture dipendiamo da Stato e Regione e, purtroppo, riscontriamo che l’Abruzzo è molto indietro.