Su Spotify continua l’ascesa delle canzoni di Giuseppe Monopoli. Si intitolano E non dire che tu e Oltre la notte: sono i brani del cantautore vastese che hanno superato le 100mila visualizzazioni sul servizio di riproduzione musicale più seguito su Internet.
«Ho iniziato a coltivare la mia passione per la musica quando avevo 16-17 anni. Feci un 45 giri con Alessandro Bronzo, attuale direttore della corale Warm up. Le canzoni Carina e Sera furono tra le più gettonate nei juke box della riviera abruzzese. Nel 1994 io e Alessandro pubblicammo anche un Lp. Per il 2024, a distanza di trent’anni da quel disco, vorrei registrare un nuovo Ep».
“E non dire che tu” – Composta lo scorso anno, «è una canzone che parla dell’eterna dialettica tra uomo e donna, che si dicono reciprocamente: non ho bisogno di te”, spiega Monopoli. “Ma con questo testo voglio dire che, in realtà, l’uomo e la donna hanno bisogno l’uno dell’altra, del sostegno reciproco».
“Oltre la notte” – «Si tratta – racconta – di un pezzo scritto un’estate di tanti anni fa. Lo avevo lasciato in un cassetto, poi un giorno l’ho ripreso, riprovato, mi è piaciuta la melodia, allora l’ho fatto riarrangiare. Mi ricorda le storie d’amore estive che capitano spesso nelle località di mare. E, in particolare, mi ha fatto ricordare un mio amico che si era innamorato di una ragazza di Milano in vacanza a Vasto».
«La musica – confida Giuseppe Monopoli – per me rappresenta tantissimo, perché io sono una persona molto riservata, quindi ci sono cose riesco a esprimere solo con la musica, dallo stato sentimentale allo stato di giustizia generale. Un modo di esprimere il mio pensiero e spero di rappresentare, alcune volte, anche il pensiero di altre persone».