Tra Vastese e Comune di Vasto lo scontro è ufficiale. Se fino a oggi qualcuno aveva provato ad evitare una vera e propria spaccatura dalla conferenza stampa di questa mattina la dirigenza biancorossa ha sferrato un vero e proprio attacco verso gli amministratori della città. Anche parte della tifoseria, con uno striscione piazzato sotto la Curva d’Avalos ha mostrato tutta la delusione: «Basta Commissioni».
Sul manto erboso dello Stadio Aragona il presidente Franco Bolami, affiancato dal vicepresidente Luigi Salvatorelli, hanno parlato apertamente al popolo biancorosso: «Non ci sono possibilità per una riapertura dell’impianto in tempi brevi, di questo passo passeranno ancora tanti mesi prima di poter tornare ad assistere alle partite dal vivo».
Il presidente Bolami è stato il primo a prendere la parola: «Negli ultimi mesi abbiamo fatto di tutto per poterci avvicinare a una riapertura almeno parziale, dalle casse delle Vastese, nonostante la crisi degli ultimi due anni dettata dal Covid, sono uscite fuori somme esose per delle migliorie all’impianto ma tutto questo non è bastato. Tantissimi sacrifici e l’Aragona è ancora chiuso, potrebbero volerci altri otto/nove mesi prima della riapertura, per noi un danno inestimabile, ecco perché lo dico da ora, a fine giugno, se nulla cambierà, io e i miei compagni d’avventura lasceremo, a malincuore, la Vastese, intorno a quest’ambiente, c’è troppo disinteresse».
Poi è toccato al vicepresidente Luigi Salvatorelli, nella questione stadio interessato da più vicino anche per motivi lavorativi: «Nei giorni scorsi avevamo inoltrato richiesta di poter riaprire in parte l’Aragona per salutare degnamente l’indimenticato Piero Americo, dopo aver sistemato la questione staticità pensavamo di aver fatto un bel passo in avanti ma dal Comune è arrivata un’altra doccia fredda con la nomina di una nuova commissione di vigilanza che dovrebbe riunirsi a partire da lunedì. Un passaggio inaspettato, da dicembre a oggi insieme a tanti tecnici abbiamo lavorato per la messa a punto dei tre punti che spettavano alla Vastese, su tutti come già detto quello della staticità, che va ricordato, a questo impianto, prima di ora, mancava dallo scorso 2011».
Domenica contro il Matese si giocherà sicuramente a porte chiuse e sentire i dirigenti questa mattina, l’Aragona rischia di restare senza pubblico almeno fino al settembre prossimo. «Qui ogni anno scade la convenzione per lo stadio – ha proseguito Salvatorelli – di soldi ne abbiamo tirati fuori tantissimi per la riapertura dell’impianto, avremmo voglia di avere una gestione almeno decennale ma qui c’è il rischio che tra tre mesi ci venga addirittura sottratto l’impianto. Non solo, nei mesi scorsi avevamo presentato anche richiesta per poter iniziare a discutere circa l’inizio dei lavori per un nuovo impianto in un’altra zona della città ma dall’amministrazione non è arrivata nessuna risposta». A fine dicembre, Pietro Smargiassi, consigliere regionale, aveva annunciato lo stanziamento di fondi (pari a 200.000 euro) per messa in sicurezza e ammodernamento dell’Aragona ma al momento tutto tace da parte di chi di dovere. «I punti nevralgici che toccavano a noi – ha concluso Salvatorelli – li abbiamo rispettati, mancano i nove di competenza del Comune ma come già detto da quella parte sembra esserci totale disinteresse».
In chiusura Bolami, dopo aver annunciato di lasciare la squadra a giugno, in vista dei prossimi match interni è stato chiaro: «I nostri tifosi meritano di stare vicini alla squadra, ecco perché dalla sfida contro il Notaresco andremo a giocare in campo neutro, al momento Francavilla e Ortona sono le ipotesi più credibili». La Vastese questa mattina ha urlato forte, ora la palla passa di nuovo all’amministrazione comunale, quando finirà questa lunghissima telenovela dello Stadio Aragona?